sabato 20 marzo 2010

Carta n° 15

Sto aspettando domenica, quando i giochi saranno chiuso per scrivere qui sul Blog il finale del mio racconto.
Sul SITO del concorso perFiducia l'ho già fatto questo pomeriggio, quando un gentilissimo utente ha spifferato a tutti come ha risolto il suo "problema tecnico", simile a quello di molto altri. Mi piace immaginare che i curiosi vadano lì a leggere e magari si compenetrino tanto nella storia da decidere di iscriversi e diventare miei seguaci.

Prima della fine voglio assolutamente ringraziare i seguaci di questi ulitmi giorni, gli amici che frequentano il Blog dell'Oca, gli amici sparsi per il web che si sono iscritti solo per votarmi, chi ha letto la storia ed ha deciso di non votarla e nel suo silenzio l'ha criticata, chi mi ha fatto i complimenti, ai tecnici del Web di perFiducia, all'Oca che giuliva non lo è proprio per niente.

GRAZIE a tutti per questa meravigliosa avventura.
GRAZIE a mia nonna, musa ispiratrice.

7 commenti:

  1. Molto bello! BRAVA! Hai l'intelligenza del cuore, che è la più rara e preziosa forma di intelligenza che esista . Auguri per la tua vita:che tu sappia gioire anche per le piccole cose.

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  2. :) alla fine ti seguo anche su perfiducia :) un abbraccio :)

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  3. giulia, grazie davvero per i complimenti, mi toccano profondamente.
    Come ho detto ad altri quello che mi ha ispirata tantissimo è la storia vera di mia nonna, anche se il racconto non la segue passo passo, soprattutto nel finale.
    La mia nonna Ermana è ancora viva: struggermi per capire se sia per lei bello o no questo, mi ha spinta a scrivere questo racconto.

    La gioia nelle piccole cose me la insegnano i miei tre figli, tutti i giorni.

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  4. Peter Wird ... una storia che seguo quasi fin dall'inizio. Grazie per la stima ^_^.

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  5. complimenti per storia, nonna e tre figli ;)
    Finale degno del resto, storia complessa raccontata con delicatezza rara. Aderenza alle carte notevole, e non era sempre facile.
    Vediamo di non perdere i contatti con la fine del gioco, mi raccomando!

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  6. Qualcuno mi ha scritto sul blog dell'Oca che il racconto poteva anche finire alla penultima carta... è vero, ma io questo finale lo avevo in mente fin dall'inizio, per questo ho cercato in ogni modo di manipolare le carte per mantenere l'aderenza con la storia che volevo scrivere. Non ho permesso loro di scombinarmi davvero le carte in tavola... le ho fatte mie. In fin dei conti ci sono differenti tipi di interpretazione in ognuna di loro.
    Io non credo che scriverò altro su questo blog ... nasce e muore con Ermana... ma non lo chiudo e poi so dove trovarti ;-)

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  7. IO credo che le carte "dovessero" essere manipolate.

    L'attività creativa consiste,appunto ,nel piegare la materia ai propri voleri. Le carte sono solo "creta" :di prima qualità,ma creta. Ognuno le utilizza come sa e come può.
    Non ci sarebbe gioco,altrimenti!


    Inoltre:a qualunque essere umano piace vivere se c'è chi lo (la) ama! Auguri per tua nonna.

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